Micropene: Cos'è, Sintomi, Cause, Prevenzione e Cure

uomo con micropene

Cosa vuol dire micropene e a cosa è dovuta questa condizione clinica?

Un pene di dimensioni inferiori alla media può costituire un problema piuttosto serio, soprattutto da un punto di vista psicologico e relazionale.

Oggi affronteremo uno degli argomenti più spinosi che riguardano il sesso maschile; un disturbo che può interessare, senza distinzioni, ragazzi e uomini di qualsiasi età.

Innanzitutto, cercheremo di fare chiarezza circa le dimensioni "standard" del pene e le caratteristiche della cosiddetta micropenia. In seguito, ci focalizzeremo sui parametri e le modalità attraverso cui misurare il pene e comprendere se si è in presenza di quello che può essere definito un "pene piccolo".

Oltre ad analizzare gli aspetti salienti legati a questa particolare condizione, cercheremo di scoprire le peculiarità di una patologia legata a doppio filo con le dimensioni del pene.

Patologia che, a differenza della micropenia, è esclusivamente di natura psicologica e può comportare gravi limitazioni alle capacità di relazione di coloro che ne sono affetti.

Il suo nome? Dismorfofobia peniena, più comunemente detta "sindrome da spogliatoio".

Quali sono le normali dimensioni del pene?


Iniziamo subito col dire che le dimensioni dei genitali maschili non giocano un ruolo importante nell'atto sessuale, in quanto non influiscono sul piacere della donna.

Soltanto la condizione precedentemente indicata come micropenia, nella sua accezione più grave, può avere ripercussioni di questo tipo: nonostante tutto, è necessario sottolineare come la struttura della vagina consenta alla donna di raggiungere l'orgasmo anche qualora non vi sia una penetrazione completa.

Ma quali sono le dimensioni standard del pene maschile? Un organo genitale normale, non in erezione, dovrebbe misurare tra gli 8 e gli 11 centimetri. La lunghezza media di un pene a riposo si aggira, quindi, sui 9,5 centimetri.

Un pene in erezione, invece, dovrebbe misurare tra i 9 e i 22 centimetri. Secondo alcune ricerche scientifiche, la maggior parte degli uomini in età fertile possiede un membro le cui dimensioni sono comprese tra i 13 e i 18 centimetri. I presenti studi sono stati effettuati su campioni molto vasti, formati da persone provenienti da ogni parte del mondo.

Per accertare la presenza di una condizione come la micropenia è necessario misurare l'organo genitale maschile in erezione.

Le misurazioni effettuate sull'organo "a riposo" non sono ritenute affidabili, in quanto i risultati possono variare a seconda di determinati fattori esterni, quali le condizioni psicologiche dell'individuo e quelle climatiche.

Inoltre, a seconda dell'attività svolta e dei diversi momenti della giornata, l'apparato genitale maschile può contenere quantità di sangue differenti.

Questi sono alcuni dei motivi per cui tali misurazioni vanno effettuate esclusivamente sul pene eretto.

In che modo va misurata la lunghezza del pene?


Abbiamo appena scoperto quali sono le dimensioni standard del pene, sia a riposo che in erezione.

Ma in che modo va effettuata la misurazione affinché possa essere ritenuta valida?

Per compiere in maniera corretta tale operazione, è necessario tenere conto di alcuni standard universalmente riconosciuti, ovvero lo spessore e la lunghezza del membro.

Ovviamente, la prima misurazione andrà effettuata tenendo conto delle possibili differenze tra i vari punti del pene (ad esempio, lo spessore riscontrato alla base potrebbe essere diverso rispetto alla circonferenza della punta).

In quale area del pene le dimensioni della circonferenza risultano più importanti ai fini della misurazione? Nella sua parte centrale, in quanto più rappresentativa delle dimensioni effettive del pene.

Come si effettua la misurazione della lunghezza del pene? Secondo gli andrologi, per portare a termine questa operazione, andrebbe utilizzato un righello rigido, caratterizzato da una lunghezza leggermente superiore a quella del pene.

Il righello in questione andrà collocato sulla parte laterale del membro e più precisamente nell'area in cui la base poggia sull'osso pubico. Non bisogna posizionare il righello né sulla parte superiore né su quella inferiore del pene.

Inoltre, sarebbe preferibile, affinché risulti corretta, effettuare tale misurazione in piedi, con il membro in posizione perpendicolare rispetto al resto del corpo.

Sebbene sia possibile effettuare tale operazione anche per conto proprio, è consigliabile affidarsi sempre ad uno specialista, in grado di garantire risultati più sicuri.

In quali casi è corretto parlare di pene piccolo o micropenia?

Esistono delle cause accertate? E quali sono le possibili cure?


Definite le dimensioni standard e le disposizioni utili a misurare il membro maschile, vediamo in cosa consiste la micropenia e cosa può comportare, sia da un punto di vista fisico che psicologico.

Abbiamo detto che il pene maschile a riposo dovrebbe misurare tra gli 8 e gli 11 centimetri, mentre le misure di un membro in erezione dovrebbero aggirarsi intorno ai 9-22 centimetri. In base a tali standard, la micropenia verrà diagnosticata, in seguito ad un semplicissimo esame esterno, soltanto qualora il pene in erezione dovesse misurare meno di 7 centimetri.

Ma quali sono le cause della micropenia e perché può insorgere anche laddove non esistono condizioni cliniche accertate? Purtroppo, i motivi possono essere i più disparati. Tra questi vale la pena ricordare:

  • una produzione insufficiente di ormoni maschili, tra cui il testosterone e gli ormoni androgeni;
  • una scarsa sensibilità dei tessuti agli stessi ormoni;
  • la presenza di malattie genetiche, come quelle legate a particolari alterazioni dei cromosomi. Una delle patologie più gravi e diffuse è la sindrome di Klinefelter, che si caratterizza per la presenza di un cromosoma X in più. Tra le altre cose, può comportare uno sviluppo del pene inferiore alla norma.



Uno sviluppo ridotto del pene è possibile anche in presenza di altre patologie di tipo funzionale. Tra queste l'epispadia e l'ipospadia, che consistono in uno sbocco inferiore alla media del meato uretrale. Qualora non vengano risolte tramite intervento chirurgico, tali patologie possono incidere in maniera importante sullo sviluppo dell'apparato genitale e causare una crescita limitata del pene. In molti casi, la micropenia è presente anche negli individui affetti da una forma qualsiasi di ritardo mentale.

La diagnosi, come già detto in precedenza, viene eseguita tramite misurazioni. In ogni caso, è possibile valutare la presenza o meno di questa condizione fin dai primissimi anni di vita. Inoltre, va evidenziato quanto sia importante scoprire la micropenia il prima possibile, in quanto le cure inaugurate in giovane età garantiscono quasi sempre risultati soddisfacenti, soprattutto se paragonati a quelli offerti dalle terapie iniziate in età adolescenziale.

Un'altra via percorribile, utile a valutare la presenza o meno di questa condizione clinica, è la diagnosi differenziale, tesa ad escludere la presenza di altre patologie. Tra queste ultime vanno citate la sindrome del pene nascosto, una malattia che può colpire gli individui obesi, la dismorfofobia peniena e il cosiddetto pene palmato, una malattia congenita che può causare una curvatura innaturale del membro maschile.

Analizzate le cause di micropenia, focalizziamoci sulle possibili modalità d'intervento.

Qualora la patologia venga diagnosticata durante i primi mesi o anni di vita e sia legata a una patologia secondaria, originata da una ulteriore condizione detta ipogonadismo, l'unica cura possibile è quella ormonale. Se la terapia viene inaugurata immediatamente, le probabilità di guarigione sono molto alte. Se, invece, il trattamento viene avviato tardi (in età adolescenziale o addirittura in seguito), la crescita del pene sarà ridotta e l'unica via percorribile sarà l'intervento chirurgico. Tuttavia, anche chi decide di ricorrere all'intervento chirurgico non deve aspettarsi risultati eccezionali, in quanto l'anatomia della regione è ormai definita e la struttura dei corpi cavernosi che formano il pene non è più modificabile.

Le tecniche usate dal chirurgo sono molte: quella più utilizzata prevede l'incisione di una parte del legamento sospensore del pene, seguita dall'aspirazione del grasso presente nell'area del pube (alla base del pene). Ultimamente, si sta affermando anche l'uso di iniezioni di acido ialuronico all'interno del membro maschile. Va detto come tali procedure debbano essere condivise anche dal paziente, al quale andranno spiegati i motivi per cui vale la pena limitare le proprie aspettative. Queste, infatti, tendono inevitabilmente ad essere superiori rispetto alle reali possibilità offerte dalla chirurgia estetica.

Cos'è e come si cura la dismorfofobia peniena, detta anche sindrome da spogliatoio?


Molti ragazzi e uomini convinti di essere affetti da micropenia vivono soltanto una condizione psicologica particolare, legata a dimensioni del pene certamente inferiori alle proprie aspettative, ma non per questo riconducibili ad una patologia vera e propria.

Abbiamo visto, infatti, come la micropenia venga diagnosticata soltanto in presenza di un membro inferiore ai 7 centimetri.

Perché allora tantissimi uomini sono convinti di soffrire di questo disturbo anche in sua assenza?

Le ragioni sono molteplici e spesso correlate al particolare momento storico che stiamo vivendo. Possono influire:

  • l'attenzione crescente rivolta dai mass media alla chirurgia estetica e, con essa, alla promozione di interventi e tecniche descritte come miracolose, ma spesso soltanto inutili e dannose
  • la diffusione della pornografia, che non fa altro che contribuire alla divulgazione di un messaggio falso e inadeguato, come quello che correla le dimensioni del pene all'orgasmo femminile
  • l'assenza di programmi scolastici tesi all'educazione sessuale ed emozionale degli adolescenti, in grado di formare ed informare i ragazzi circa l'importanza di una sessualità che prenda le distanze da qualsiasi messaggio diseducativo



Ne consegue che uomini e ragazzi giovani convinti di essere affetti da micropenia, in realtà sono soltanto alle prese con un disturbo conosciuto come dismorfofobia peniena, che affonda le sue radici nella disinformazione.

La dismorfofobia, parola che deriva dal greco e che fa riferimento ad un'errata percezione del nostro aspetto esteriore, colpisce moltissimi uomini e può influire sulle loro capacità relazionali.

Tantissime ragazze che soffrono di anoressia, ad esempio, pur essendo molto magre, si vedono in sovrappeso e continuano a rispettare regimi alimentari spesso estremi, fino a rischiare la morte.

La dismorfofobia peniena consiste nel timore di possedere un pene di dimensioni anomale, poco adatto a vivere un'adeguata vita intima, sessuale e relazionale.

Tuttavia, le statistiche dimostrano come, nella maggioranza dei casi, a questa convinzione non corrisponda alcuna malattia reale.

Le testimonianze di due uomini affetti da micropenia


Statisticamente è molto difficile essere affetti da micropenia.

Questo disturbo ha un'incidenza molto bassa e interessa soltanto lo 0,8% della popolazione maschile mondiale.

In alcuni casi, però, questa condizione può causare la presenza di un membro quasi inesistente, con il quale è pressoché impossibile compiere qualsiasi atto sessuale.

Ovviamente, ciò finisce per causare parecchia frustrazione, nonché il ricorso a tecniche chirurgiche e ormonali.

Ecco di seguito qualche preziosa testimonianza.

JACK, 29 ANNI, TEXAS


Giornalista: Quanto è grande il tuo pene Jack?
Jack: Circa 7,5 centimetri. Quando non è in erezione, invece, meno di 2,5 centimetri ed è quasi impossibile vederlo.

Giornalista: Quando ti sei accorto di avere un micropene?
Jack: A 11 anni circa. Qualche giorno prima vidi alcuni dei miei amici nudi e fu così che mi resi conto di avere un pene molto piccolo. Penso sia rimasto delle stesse dimensioni di quando avevo 11-12 anni.

Giornalista: Come ti sei sentito in quell'occasione?
Jack: divenni pensieroso e cominciai a riflettere sulle mie reali condizioni. Ricordo anche che quando vidi per la prima volta la scena del micropene in Scary Movie pensai: "è addirittura più piccolo del mio". Quella scena mi è rimasta in testa e mi ha provocato incubi ricorrenti, ma anche una decisa presa di coscienza.

Giornalista: Quindi è diventato una sorta di feticismo?
Jack: Penso sia stata una sorta di risposta inconscia alle mie crescenti insicurezze. La maggior parte degli uomini desidera un pene di dimensioni importanti e quando ne hai uno molto piccolo non riesci a capacitarti della cosa, a meno che tu non riesca a trovare una maniera che ti permetta di accettare la tua condizione. Esistono molti modi per farlo: io, ad esempio, una volta sono uscito con una dominatrice che mi ha legato e ha cominciato a prendermi in giro per il mio pene piccolissimo. Decisi anche di farmi penetrare con uno strap-on; in questo modo, lei mi dimostrò di essere più uomo di me e di avere un pene più grosso del mio. Credo che questo modo di accettare e vivere la mia condizione mi abbia permesso di stare meglio.

Giornalista: Quando lo hai fatto per la prima volta?
Jack: Avevo circa 19 anni. Quando l'ho tirato fuori è stato imbarazzante. La ragazza che frequentavo era sorpresa dalle dimensioni del mio pene e mi ha riso in faccia. Per fortuna, in seguito si è abituata ed abbiamo continuato a frequentarci.

Giornalista: Le avevi già accennato la cosa?
Jack: Sì, ne avevamo parlato un po' prima di farlo. E penso che questa cosa l'abbia incuriosita.

Giornalista: Avere un pene di piccole dimensioni costituisce un handicap, dal punto di vista sessuale?
Jack: Beh sì, è innegabile. Ma credo che tante persone che come me hanno un pene molto piccolo riescano a compensare in altri modi, magari usando le mani o facendo ricorso al sesso orale. Purtroppo, un pene piccolo è uno svantaggio evidente, ma io cerco di compensare.

Giornalista: Attualmente, come reputi la tua vita sessuale?
Jack: Sono sposato da quasi cinque anni. Tuttavia, io e mia moglie non facciamo sesso frequentemente. Dall'ultima volta sono trascorsi circa due mesi. A causa del mio feticismo e del mio desiderio di essere umiliato, spesso chiedo a mia moglie di prendermi in giro e di fare riferimento alla mia inadeguatezza. Le ho chiesto persino di prendermi in giro pubblicamente, ma senza successo. Finora non ha voluto, ma la capisco.

Giornalista: Avere un micropene ti ha causato problemi psicologici?
Jack: Da giovane, ho sofferto di depressione e ho persino tentato il suicidio. Ricordo che a 15 anni assunsi otto capsule di un potente oppiaceo, insieme a mezza bottiglia di whisky. Ho avuto problemi psicologici, ma soltanto in parte legati alle mie condizioni fisiche. Avere un pene piccolo ha soltanto peggiorato la mia frustrazione, ma non ne è stata la causa principale.

NEIL, 50 ANNI, REGNO UNITO



Giornalista: Quando ha smesso di crescere il tuo pene, Neil?
Neil: Il mio pene è sempre stato piccolo. Non è mai cresciuto a sufficienza. Misura soltanto 3 centimetri in erezione ed è praticamente inesistente quando non è eretto. Ha dimensioni simili a quelle di una monetina.

Giornalista: Parliamo della tua vita sessuale.
Neil: Sono bisessuale. Ho provato a fare sesso soltanto due volte, ma senza risultati. La verità è che non riesco proprio. Alcune donne hanno riso di me ed è anche per questo che ho smesso definitivamente di provarci.

Giornalista: Ti masturbi?
Neil: In teoria potrei masturbarmi, ma è un'operazione piuttosto complessa. Non riesco a prenderlo tra le mani, ma soltanto a massaggiarlo.

Giornalista: Questa condizione provoca ricadute pericolose sulla tua salute mentale?
Neil: È una cosa che mi deprime e mi fa sentire inadeguato. Ho pensato molte volte di sottopormi a un intervento di allungamento. Sarebbe bello avere un vero pene e una vita sessuale appagante.

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AUTORE:

Armando Santari

Sono una persona che ha dovuto combattere con il problema della disfunzione erettile e sono nato con un pene piccolo. Stufo di aver provato tanti rimedi ch non hanno funzionato per niente, ho deciso di contribuire a questo sito per porre chiarezza su come allungare il pene una volta per tutte.

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