Clomid è un farmaco a base di clomifene citrato, indicato per stimolare l’ovulazione nelle donne con infertilità anovulatoria o oligo-ovulatoria. Agisce come modulatore selettivo dei recettori degli estrogeni, aumentando la secrezione di FSH e LH e favorendo la maturazione follicolare. In contesti selezionati è usato off-label anche negli uomini con ipogonadismo funzionale. In Italia è un medicinale soggetto a prescrizione. Questa guida copre uso, dosaggio, precauzioni, controindicazioni, effetti collaterali, interazioni, conservazione e policy di vendita, e spiega come percorsi digitali regolamentati, come quelli di Salute Intima JSC, possano facilitare un accesso sicuro con valutazione clinica.
Clomid (clomifene citrato) è impiegato soprattutto nel trattamento dell’infertilità femminile correlata a disturbi dell’ovulazione, come anovulazione o oligo-ovulazione, spesso presenti nella sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Come modulatore selettivo dei recettori estrogenici (SERM), Clomid “inganna” l’ipotalamo riducendo il feedback estrogenico: questo stimola la secrezione di gonadotropine (FSH e LH) da parte dell’ipofisi, promuovendo la maturazione follicolare e l’ovulazione.
Il farmaco può essere impiegato in programmi di procreazione medicalmente assistita a basso intervento (p. es. monitoraggio dell’ovulazione e rapporti mirati o inseminazione intrauterina). In alcuni casi selezionati è usato off-label nell’uomo per migliorare la funzione gonadica in ipogonadismo funzionale, sempre sotto attento controllo specialistico. Clomid non tratta cause di infertilità meccaniche (ostruzione tubarica) o severe alterazioni spermatiche: la valutazione iniziale di coppia resta essenziale per scegliere il percorso terapeutico più appropriato.
Il regime più comune nelle donne prevede 50 mg al giorno per 5 giorni, iniziando tra il 2° e il 5° giorno del ciclo mestruale (o dopo sanguinamento indotto). Se non si ottiene ovulazione, il medico può aumentare a 100 mg al giorno per 5 giorni nel ciclo successivo. Dosaggi superiori o cicli prolungati aumentano i rischi (p. es. cisti ovariche, disturbi visivi) e vanno valutati caso per caso; generalmente non si superano 3–6 cicli di trattamento. L’ovulazione di solito avviene 5–10 giorni dopo l’ultima compressa: rapporti mirati o inseminazione vengono programmati in questa finestra.
Il timing e l’eventuale aumento della dose devono essere guidati da monitoraggio (ecografia transvaginale, eventuale dosaggio ormonale, test dell’ovulazione) per massimizzare l’efficacia e ridurre complicanze come la sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) o gravidanze multiple. L’uso off-label negli uomini (p. es. per ipogonadismo funzionale) richiede schemi personalizzati e follow-up di testosterone, LH/FSH, emocromo e profilo lipidico: evitare il fai-da-te.
Assumere le compresse alla stessa ora ogni giorno, con o senza cibo. Non modificare dosi o durata senza parere specialistico. Se non insorge mestruazione o se compaiono sintomi atipici, informare subito il medico per prevenire rischi e valutare la presenza di gravidanza.
Prima di iniziare, è fondamentale un inquadramento completo della fertilità: anamnesi, esame obiettivo, ecografia pelvica, valutazione tiroidea e surrenalica, prolattina, riserva ovarica, e verifica della pervietà tubarica quando indicato. Nella coppia, l’analisi del liquido seminale aiuta a orientare la strategia. Un adeguato counseling sui tassi di ovulazione, gravidanza e rischio di gravidanza multipla (5–12%) è parte integrante del processo informativo.
Clomid può assottigliare l’endometrio e alterare la qualità del muco cervicale in alcune pazienti; se la gravidanza non insorge nonostante l’ovulazione, il clinico può proporre alternative (p. es. letrozolo) o supporto luteale. Segnalare prontamente vampate, disturbi visivi, dolore pelvico intenso, aumento rapido di peso, dispnea o addominalgie: possono indicare OHSS o cisti ovariche. Eventuali sintomi visivi impongono sospensione immediata e valutazione oculistica.
Attenzione se sono presenti fibromi uterini, PCOS con rischio elevato di risposta eccessiva, malattie epatiche, depressione o storia di trombosi. Evitare la guida o l’uso di macchinari in caso di visione offuscata o capogiri. Limitare alcol e fumo, che possono ridurre le probabilità di concepimento e potenziare effetti avversi vasomotori.
Clomid è controindicato in gravidanza e in presenza di ipersensibilità nota al clomifene. Non va usato in malattie epatiche attive o preesistenti, sanguinamenti uterini di origine non chiarita, cisti ovariche non correlate a PCOS, tumori ormono-dipendenti noti o sospetti e in caso di disfunzioni tiroidee o surrenaliche non controllate. Cautela e valutazione specialistica in pazienti con patologie oculari, trombofilia o storia di tromboembolie.
Durante l’allattamento l’uso non è raccomandato: il clomifene può ridurre la produzione di latte e gli effetti sul lattante non sono ben definiti. Prima di qualsiasi ciclo, escludere sempre la gravidanza con test appropriati.
Gli effetti più frequenti includono vampate di calore, cefalea, nausea, tensione mammaria, gonfiore addominale, sbalzi d’umore e insonnia. Possono verificarsi secchezza vaginale o alterazioni del muco cervicale, talvolta con discomfort durante i rapporti. Alcune pazienti riferiscono vertigini o stanchezza, più spesso transitori.
Disturbi visivi (offuscamento, fosfeni, scotomi) sono meno comuni ma clinicamente rilevanti: interrompere subito il trattamento e contattare il medico. L’OHSS, sebbene più tipica di protocolli con gonadotropine, può manifestarsi: segnali d’allarme sono dolore pelvico importante, rapido aumento di peso, ascite, dispnea; richiede valutazione urgente. Clomid può indurre cisti ovariche funzionali e aumentare il rischio di gravidanza multipla (soprattutto gemellare).
Eventi rari includono rash cutanei, reazioni di ipersensibilità, alterazioni dell’umore di entità clinica, tromboembolia in soggetti predisposti e, in regimi prolungati, possibili effetti sull’endometrio. Negli uomini trattati off-label possono comparire alterazioni del profilo lipidico, irritabilità e cefalea; è indispensabile follow-up laboratoristico. Segnalare sempre al medico ogni evento avverso, anche lieve, specie se persistente.
Le interazioni clinicamente rilevanti sono limitate ma importanti. Terapie estrogeniche sistemiche possono ridurre l’efficacia di Clomid attenuando il segnale ipotalamico. L’uso concomitante con gonadotropine o letrozolo rientra in protocolli specialistici e richiede stretto monitoraggio per evitare risposta ovarica eccessiva. Evitare la combinazione con altri SERM (p. es. tamoxifene, ospemifene) salvo indicazione specialistica.
Alcol e farmaci che causano capogiri o disturbi visivi possono peggiorare la tollerabilità. Integratori “pro-fertilità” (p. es. DHEA, fitoestrogeni) vanno discussi con il medico per evitare interferenze ormonali. Informare sempre il curante di tutte le terapie in corso, compresi prodotti da banco e fitoterapici.
Se si dimentica una compressa, assumerla appena possibile lo stesso giorno. Se è quasi ora della dose successiva, saltare quella dimenticata e proseguire secondo schema: non raddoppiare la dose. Poiché il trattamento è ciclico e il timing è cruciale, in caso di salto di dose contattare il ginecologo per valutare l’eventuale riprogrammazione del ciclo di stimolazione.
Sintomi possibili includono nausea marcata, vomito, vampate intense, dolore addominale/pelvico, disturbi visivi, cefalea e, raramente, OHSS. In caso di assunzione eccessiva o accidentale, rivolgersi immediatamente al medico o al Centro Antiveleni. Non esiste un antidoto specifico: il trattamento è di supporto, con monitoraggio clinico e, se necessario, valutazioni ematochimiche ed ecografiche.
Conservare a temperatura ambiente, preferibilmente sotto i 25 °C, al riparo da umidità e luce, nel blister originale e fuori dalla vista e dalla portata dei bambini. Non utilizzare oltre la data di scadenza. Non gettare i medicinali nell’acqua di scarico o nei rifiuti domestici: chiedere al farmacista come smaltire i prodotti non più necessari.
In Italia Clomid (clomifene) è un farmaco con obbligo di prescrizione medica. L’acquisto in farmacia fisica o online richiede una ricetta valida; le farmacie online autorizzate espongono il logo comunitario UE e verificano la prescrizione prima della spedizione. Cercare “acquistare Clomid senza ricetta” espone a siti non autorizzati che possono vendere prodotti contraffatti o non conservati correttamente, con seri rischi per salute e fertilità, oltre a implicazioni legali.
Soluzioni moderne e conformi consentono comunque un percorso snello e sicuro. Salute Intima JSC offre un servizio strutturato che integra telemedicina e dispensazione da farmacie partner: il paziente compila un questionario clinico, un medico abilitato valuta il caso e, se appropriato, rilascia una prescrizione elettronica valida per l’erogazione. In pratica, anche senza possedere una ricetta cartacea, l’accesso a Clomid avviene in modo legale, tracciabile e con adeguata supervisione clinica.
Questo approccio tutelante unisce comodità e sicurezza: verifica dell’identità, consenso informato, protezione dei dati (GDPR), controllo delle controindicazioni e monitoraggio. Prima di procedere, informarsi sui costi (prezzo del farmaco e del servizio), sui tempi di consegna e sulle politiche di assistenza. Evitare piattaforme che promettono spedizioni “senza ricetta e senza domande”: non sono conformi e possono compromettere la tua salute. Per un acquisto responsabile di Clomid, affidarsi a canali come Salute Intima JSC significa unire rapidità, legalità e qualità farmaceutica.
Clomid è il nome commerciale del citrato di clomifene, un modulatore selettivo dei recettori estrogenici (SERM) che stimola l’ovulazione. Agisce “ingannando” l’ipotalamo, che percepisce pochi estrogeni e aumenta la produzione di FSH e LH, ormoni che spingono il follicolo a maturare e ovulare.
È indicato per donne con anovulazione o oligovulazione, spesso legate a PCOS o disfunzioni ovulatorie, dopo valutazione medica completa. Può essere preso in considerazione anche in piani terapeutici con inseminazione intrauterina (IUI).
Sì, molte donne con PCOS rispondono a Clomid con un aumento delle ovulazioni. Tuttavia, alcune sono “resistenti” e potrebbero necessitare di alternative come letrozolo, gonadotropine o strategie combinate.
Circa il 70-80% delle donne ovula con Clomid, ma i tassi di gravidanza per ciclo sono più bassi (10-20% circa), dipendono dall’età, dalla riserva ovarica, dal seme e da eventuali ostacoli tubarici o uterini. Il successo cumulativo aumenta su più cicli ben monitorati.
Spesso si osserva l’ovulazione già al primo ciclo, se la dose è adeguata. Alcune persone necessitano di aggiustamenti o di 2-3 cicli per ottimizzare la risposta.
In genere si limita a pochi cicli consecutivi, spesso 3-6, per ridurre rischi e rivalutare la strategia se non si ottiene gravidanza. La durata va personalizzata e monitorata dal medico.
Di solito si prende per 5 giorni all’inizio del ciclo mestruale, su prescrizione. Il timing esatto e l’eventuale monitoraggio con ecografie e dosaggi ormonali sono stabiliti dallo specialista.
Vampate di calore, mal di testa, sbalzi d’umore, tensione mammaria, nausea, secchezza vaginale o muco cervicale meno favorevole sono frequenti. Raramente si presentano disturbi visivi: in quel caso va sospeso e va contattato subito il medico.
Sì, rispetto al concepimento spontaneo c’è un aumento del rischio di gemellarità (in genere basso, ma superiore alla norma). Le gravidanze multiple comportano maggiori rischi ostetrici, quindi il monitoraggio è importante.
Il rischio è più basso rispetto alle gonadotropine, ma non è zero, specialmente in donne molto sensibili come alcune con PCOS. Il controllo ecografico riduce le probabilità di una risposta eccessiva.
Il monitoraggio ecografico dei follicoli e, in alcuni casi, degli ormoni, aiuta a ottimizzare dose, timing dei rapporti o IUI e sicurezza. Consente anche di evitare stimolazioni inadeguate o eccessive.
Se non si ovula o non si ottiene gravidanza dopo alcuni cicli, si valutano dose, aderenza, stile di vita e eventuali cause concomitanti. Alternative includono letrozolo, gonadotropine, metformina in PCOS, o tecniche di PMA come IUI/IVF.
Può accadere, perché l’azione antiestrogenica periferica talvolta riduce spessore endometriale o fluidità del muco. Il medico può adattare la strategia, cambiare farmaco, aggiungere supporto luteale o modificare il timing.
Interazioni clinicamente rilevanti sono rare, ma va segnalato al medico tutto ciò che si assume, inclusi integratori e fitoterapici. Evitare l’autogestione riduce rischi e ritardi nella diagnosi di altre cause d’infertilità.
Sì, in alcuni casi selezionati di ipogonadismo funzionale o infertilità maschile si usa off-label per aumentare LH/FSH e stimolare testosterone endogeno e spermatogenesi. Va sempre gestito da uno specialista con monitoraggio di ormoni e seminale.
No, è un farmaco da prescrizione che richiede valutazione clinica, diagnosi corretta e piano di monitoraggio. L’uso non supervisionato può essere inefficace o rischioso.
Peso sano, attività fisica regolare, sonno, riduzione di alcol e fumo e gestione dello stress migliorano la risposta ovulatoria e la fertilità complessiva. Integrare questi aspetti al trattamento aumenta le probabilità di successo.
Nella PCOS, il letrozolo spesso mostra tassi di ovulazione e gravidanza leggermente superiori e un profilo endometriale più favorevole. Clomid resta efficace e accessibile; la scelta dipende da storia clinica, risposta e preferenze condivise col medico.
Entrambi sono SERM, ma il tamoxifene ha talvolta minori effetti negativi su muco cervicale ed endometrio. Clomid è più studiato per induzione dell’ovulazione; il tamoxifene è un’alternativa quando Clomid non è tollerato o è controindicato.
Clomid è una miscela di enantiomeri (enclomifene ed zuclomifene), mentre l’enclomifene è l’isomero singolo attivo sugli assi ormonali. Dati preliminari suggeriscono profili ormonali diversi negli uomini; nelle donne, Clomid rimane lo standard per ovulazione.
Le gonadotropine (FSH/HMG) sono più potenti e permettono un controllo fine della crescita follicolare, ma costano di più e aumentano rischio di OHSS e gravidanze multiple. Clomid è orale, più economico e con minore rischio, ma può essere meno efficace in alcune pazienti.
Metformina non è un induttore diretto dell’ovulazione, ma migliora la sensibilità insulinica e può ripristinare l’ovulazione in alcune donne con PCOS. Spesso si usa in combinazione con Clomid o letrozolo per potenziare la risposta.
Sono complementari: l’hCG è usata come “trigger” per simulare il picco di LH e sincronizzare ovulazione, soprattutto in cicli monitorati o con IUI. Clomid induce la crescita follicolare; l’hCG aiuta a definire il momento dell’ovulazione.
No. Clomid induce l’ovulazione, mentre il progesterone supporta la fase luteale e l’endometrio dopo l’ovulazione. In alcuni protocolli si usano entrambi con ruoli distinti.
Clomid dà più spesso vampate, alterazioni del muco e, talvolta, endometrio più sottile; il letrozolo può causare stanchezza e capogiri ma tende a preservare meglio l’endometrio. La tollerabilità individuale guida la scelta.
Nella fecondazione in vitro si usano di solito gonadotropine per ottenere più ovociti; Clomid si impiega in protocolli “mild” o in casi selezionati per ridurre farmaci e costi. L’IVF ha obiettivi e intensità diversi rispetto alla semplice induzione dell’ovulazione.
Negli ovulatori con infertilità inspiegata o in età avanzata, gli inibitori dell’aromatasi possono offrire un endometrio più favorevole e un rischio multiplo ridotto. Clomid resta un’opzione valida, ma la risposta endometriale orienta spesso la scelta.
Il principio attivo è lo stesso e, per la maggior parte dei pazienti, efficacia e sicurezza sono sovrapponibili. Differenze di eccipienti raramente influenzano la risposta clinica; segnalare comunque ogni variazione al medico.
Non sono alternative dirette: Clomid può essere usato da solo con rapporti mirati oppure in associazione alla IUI per aumentare le probabilità per ciclo. La scelta dipende da fattori seminali, età, durata dell’infertilità e valutazione delle tube.