Contrave è un farmaco per la gestione cronica del peso che combina naltrexone e bupropione in compresse a rilascio prolungato. È indicato come supporto a dieta ipocalorica e attività fisica in adulti con BMI elevato o con comorbilità correlate al peso. Agisce sui circuiti cerebrali dell’appetito e della ricompensa, riducendo fame e craving. Non è adatto a tutti e richiede attenta valutazione clinica, monitoraggi e adesione a stile di vita sano. L’uso improprio può comportare rischi importanti. In Italia è soggetto a prescrizione; esistono percorsi digitali conformi alle norme per ottenerlo in modo sicuro.
Contrave è indicato per la gestione del peso negli adulti con obesità (BMI ≥30 kg/m2) o sovrappeso (BMI ≥27 kg/m2) in presenza di almeno una comorbilità correlata al peso, come ipertensione, dislipidemia o diabete di tipo 2. Il farmaco è pensato come parte di un programma integrato che include dieta ipocalorica, incremento dell’attività fisica e supporto comportamentale. L’obiettivo è favorire una perdita di peso clinicamente significativa e sostenibile, con impatti positivi su pressione arteriosa, controllo glicemico e profilo lipidico.
Il meccanismo d’azione combina l’effetto antagonista degli oppioidi del naltrexone e la modulazione dei neurotrasmettitori dopamina e noradrenalina da parte del bupropione. Insieme, questi principi attivi agiscono sui centri ipotalamici della fame e sul sistema di ricompensa mesolimbico, riducendo la spinta a mangiare e il craving verso alimenti ad alta densità calorica. I risultati variano da persona a persona; si valuta la risposta entro 12 settimane.
Bupropione, un inibitore della ricaptazione di noradrenalina e dopamina, può diminuire la fame e migliorare l’energia, sostenendo l’aderenza ai cambiamenti dello stile di vita. Il naltrexone, bloccando i recettori oppioidi, attenua l’appagamento e la gratificazione associati al cibo, limitando gli episodi di alimentazione impulsiva. L’effetto combinato è stato associato a una maggiore probabilità di raggiungere una perdita di peso ≥5% rispetto a dieta ed esercizio da soli. Un coaching nutrizionale e l’automonitoraggio (registro alimentare, tracking dell’attività) amplificano i benefici.
Contrave si assume con una titolazione graduale per migliorare la tollerabilità: Settimana 1: 1 compressa al mattino. Settimana 2: 1 compressa al mattino e 1 alla sera. Settimana 3: 2 compresse al mattino e 1 alla sera. Dalla settimana 4 in avanti: 2 compresse al mattino e 2 alla sera (dose di mantenimento). Le compresse sono a rilascio prolungato: vanno deglutite intere con acqua, senza frantumare, masticare o dividere, per evitare picchi di concentrazione e aumento del rischio di effetti avversi.
Assumere preferibilmente con un pasto a basso contenuto di grassi: pasti ricchi di grassi aumentano l’esposizione ai principi attivi e possono incrementare il rischio di convulsioni o altri eventi avversi. Dopo 12 settimane di terapia alla dose di mantenimento, se non si è ottenuta una perdita di almeno il 5% del peso iniziale, è raccomandato interrompere il trattamento e rivalutare il piano terapeutico.
Aggiustamenti della dose possono essere necessari in alcune condizioni: in compromissione renale moderata o severa e in compromissione epatica moderata, spesso è opportuno non superare 2 compresse al giorno, suddivise in dosi. La terapia non è raccomandata in grave compromissione epatica o in malattia renale allo stadio terminale. Seguire sempre le indicazioni personalizzate del medico.
Prima di iniziare, informare il medico di tutte le patologie e dei farmaci in uso. Contrave può aumentare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, soprattutto nelle fasi iniziali: sono raccomandati controlli regolari dei valori pressori e della frequenza. Le persone con ipertensione non controllata dovrebbero evitare il farmaco fino a stabilizzazione del quadro. Attenzione in presenza di storia di disturbi convulsivi, trauma cranico pregresso, tumori del SNC o uso di farmaci che abbassano la soglia convulsiva.
Il bupropione è associato a rischio di pensieri e comportamenti suicidari in soggetti predisposti, in particolare all’inizio del trattamento o in caso di variazioni di dose. Anche se Contrave non è indicato nei minori, è importante monitorare l’umore, l’ansia, l’irritabilità e qualsiasi peggioramento di sintomi psichiatrici. Usare cautela in pazienti con disturbi dell’umore, psicotici o bipolari e in caso di uso concomitante di altri psicofarmaci.
La presenza di glaucoma ad angolo chiuso, feocromocitoma, grave insufficienza epatica, insufficienza renale terminale o dieta ipercalorica ricca di grassi può aumentare i rischi. Nei pazienti con diabete di tipo 2, la perdita di peso può richiedere un aggiustamento dei farmaci ipoglicemizzanti per prevenire ipoglicemie. Limitare o evitare l’alcol, che può aumentare il rischio di convulsioni e reazioni neuropsichiatriche. Non utilizzare durante gravidanza; in allattamento si valuta attentamente il rapporto rischio/beneficio con il medico.
Contrave è controindicato in: ipertensione non controllata; disturbo convulsivo presente o pregresso; tumori o malattie del SNC che aumentano il rischio di convulsioni; anoressia nervosa o bulimia; sospensione brusca recente di alcol, benzodiazepine, barbiturici o antiepilettici; uso concomitante di altri prodotti contenenti bupropione; terapia con inibitori delle MAO o nei 14 giorni successivi alla loro sospensione; gravidanza; uso cronico di oppioidi o gestione di dipendenza da oppioidi (il naltrexone può precipitare una sindrome d’astinenza). Allergia nota a naltrexone, bupropione o eccipienti è un’ulteriore controindicazione.
Gli effetti indesiderati più comuni includono nausea, stipsi, cefalea, vomito, capogiri, insonnia, secchezza delle fauci, diarrea e ansia. Spesso sono lievi-moderati e tendono a ridursi con la titolazione graduale e l’adattamento dell’organismo. Alcune persone riferiscono alterazioni del gusto, vampate, sudorazione, palpitazioni o tremori.
Eventi più rari ma clinicamente rilevanti comprendono aumenti della pressione o della frequenza cardiaca, convulsioni, reazioni allergiche, disturbi dell’umore (irritabilità, agitazione, pensieri suicidari), glaucoma ad angolo chiuso e epatotossicità. Interrompere il farmaco e contattare subito un medico in caso di dolore toracico, dispnea, svenimenti, convulsioni, ittero, dolore addominale persistente, rash cutanei estesi o peggioramento significativo dell’umore.
Contrave non deve essere assunto con inibitori delle MAO (e per 14 giorni dopo la loro sospensione). L’uso concomitante di oppioidi (analgesici, antitussivi, trattamenti sostitutivi) è sconsigliato: il naltrexone antagonizza gli oppioidi, può precipitare astinenza e ridurre l’efficacia analgesica. Se è necessario un analgesico oppioide, informare il medico: potrebbe essere necessario sospendere Contrave e adottare protocolli specifici.
Bupropione inibisce il CYP2D6: può aumentare i livelli di antidepressivi triciclici, SSRI, antipsicotici, beta-bloccanti e antiaritmici (classe 1C). Può essere richiesto un aggiustamento di dose e monitoraggio clinico. Inibitori del CYP2B6 (es. ticlopidina, clopidogrel) possono aumentare i livelli di bupropione, mentre induttori enzimatici (carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, ritonavir) possono ridurli, potenzialmente modificando efficacia e sicurezza.
Altri farmaci che abbassano la soglia convulsiva (antipsicotici, antidepressivi, teofillina, tramadolo, corticosteroidi sistemici) richiedono particolare cautela. Limitare l’alcol; evitare pasti ricchi di grassi con l’assunzione del farmaco. Non associare altri prodotti contenenti bupropione (es. per il tabagismo) per evitare sovradosaggio.
Se dimentichi una dose, saltala e assumi la successiva all’orario previsto. Non assumere una dose doppia per compensare la dimenticanza. Mantenere orari regolari aiuta la costanza terapeutica e riduce il rischio di effetti avversi. Se si dimenticano più dosi o si interrompe la terapia per alcuni giorni, contattare il medico per valutare la ripresa e l’eventuale nuova titolazione graduale.
I segni di sovradosaggio possono includere convulsioni, allucinazioni, agitazione severa, tachicardia, aritmie, perdita di coscienza, vomito e ipertermia. In caso di sospetto sovradosaggio, cercare immediatamente assistenza medica urgente. Il trattamento è di supporto: gestione delle vie aeree, monitoraggio cardiovascolare, controllo delle convulsioni e correzione di eventuali squilibri metabolici. Portare con sé la confezione del farmaco per facilitare la valutazione clinica.
Conservare a temperatura ambiente controllata (idealmente 20–25 °C), al riparo da umidità e luce. Tenere fuori dalla vista e dalla portata dei bambini e degli animali domestici. Non utilizzare dopo la data di scadenza; smaltire eventuali compresse non utilizzate tramite i servizi di raccolta farmaci scaduti disponibili in farmacia, evitando di gettarle nei rifiuti domestici o negli scarichi.
Le persone che tendono a mangiare per impulso, con forte desiderio per cibi ipercalorici o con difficoltà a mantenere la dieta, possono trovare in Contrave un supporto utile. La risposta è generalmente migliore quando il farmaco è integrato in un programma strutturato con educazione nutrizionale, attività fisica progressiva e follow-up regolari. Pazienti con diabete di tipo 2 possono beneficiare della perdita di peso in termini di controllo glicemico, ma richiedono monitoraggi e aggiustamenti dei farmaci antidiabetici.
Nei primi mesi, monitorare peso, circonferenza vita, pressione arteriosa, frequenza cardiaca e parametri metabolici secondo indicazione clinica. Tenere un diario dei sintomi aiuta a identificare precocemente eventuali effetti avversi come insonnia o nausea, che spesso si gestiscono con semplici accorgimenti (orari di assunzione, pasti a basso contenuto di grassi, idratazione). Segnalare immediatamente sbalzi dell’umore, ideazione suicidaria, palpitazioni o segni di reazioni allergiche.
Impostare un deficit calorico moderato e sostenibile, aumentare gradualmente l’attività fisica (almeno 150 minuti a settimana di attività aerobica moderata, se compatibile con il proprio stato di salute) e pianificare pasti ricchi di proteine e fibre. Evitare pasti ad alto contenuto di grassi in concomitanza con l’assunzione di Contrave. Stabilire obiettivi realistici (perdita del 5–10% in 3–6 mesi) e utilizzare strumenti di automonitoraggio. Supporto psicologico o coaching comportamentale può aumentare motivazione e aderenza.
In Italia, Contrave è un medicinale soggetto a prescrizione medica e la sua dispensazione deve avvenire tramite canali regolari e farmacie autorizzate. Non è legale acquistare farmaci con obbligo di ricetta al di fuori dei percorsi previsti dalla normativa. Oggi la ricetta può essere dematerializzata: ciò significa che, a seguito di una valutazione medica, il paziente non ha bisogno della classica ricetta cartacea per ottenere il farmaco, ma di una prescrizione elettronica registrata a norma.
Salute Intima JSC offre un percorso clinico digitale strutturato e conforme alla legge per l’eventuale accesso a Contrave: attraverso un questionario anamnestico dettagliato e, se necessario, un consulto con un medico abilitato, viene valutata l’appropriatezza del trattamento. Solo se idoneo, il professionista può emettere una prescrizione elettronica valida sul territorio e attivare la dispensazione da parte di farmacie partner. In questo modo, si può acquistare Contrave senza ricetta cartacea tradizionale, ma non senza valutazione medica: il processo resta medico, legale e tracciabile.
Il servizio include istruzioni chiare sull’uso, controlli di sicurezza, verifica delle interazioni e follow-up. Se il paziente non risulta idoneo, vengono proposte alternative terapeutiche o indicazioni per ulteriori accertamenti. Questa impostazione protegge la tua salute, riduce il rischio di contraffazioni e garantisce aderenza alle linee guida italiane sulla prescrizione e vendita di farmaci soggetti a ricetta.
Contrave è un farmaco per la gestione del peso a base di naltrexone e bupropione. Agisce sul cervello riducendo la fame e il desiderio di cibo, da utilizzare insieme a dieta ipocalorica, attività fisica e modifiche dello stile di vita.
La combinazione naltrexone-bupropione agisce sui circuiti della fame e della ricompensa alimentare, aiutando a controllare appetito, spuntini e abbuffate. In molti pazienti questo si traduce in un apporto calorico minore e in una riduzione del peso nel tempo.
È indicato per adulti con BMI ≥30, oppure ≥27 con almeno una comorbidità legata al peso (ad esempio diabete tipo 2, ipertensione, dislipidemia). La prescrizione richiede valutazione medica per escludere controindicazioni e impostare un piano sicuro.
Negli studi clinici, associato a dieta e movimento, ha portato in media a una perdita di circa 5–10% del peso corporeo in 12 mesi, con variabilità individuale. Se dopo 12 settimane alla dose di mantenimento non si perde almeno il 5% del peso iniziale, è raccomandata la sospensione.
Si inizia con una titolazione graduale per 4 settimane fino alla dose di mantenimento (solitamente 2 compresse due volte al giorno). Va deglutito intero, evitando pasti ricchi di grassi perché aumentano il rischio di effetti avversi.
Alcuni notano minore appetito già nelle prime 1–2 settimane; la perdita di peso clinicamente significativa si valuta a 12 settimane. Il plateau spesso si raggiunge tra 3 e 6 mesi, poi si lavora sul mantenimento.
Nausea, mal di testa, insonnia, secchezza delle fauci, capogiri e stipsi sono frequenti soprattutto all’inizio. Di solito diminuiscono con la titolazione lenta, un’adeguata idratazione e prendendo le compresse non vicino all’ora di dormire.
Possono includere aumento di pressione e frequenza cardiaca, crisi epilettiche nei soggetti predisposti, pensieri o umore depressivo, glaucoma ad angolo chiuso e reazioni allergiche. In caso di sintomi preoccupanti va contattato subito il medico.
È controindicato in chi ha crisi epilettiche, anoressia o bulimia, ipertensione non controllata, uso cronico di oppioidi o in sospensione acuta da alcol/benzodiazepine/barbiturici, uso recente di MAO-inibitori (ultimi 14 giorni), gravidanza o allattamento. Serve cautela in malattie epatiche/renali e in disturbi psichiatrici.
Sì. Interagisce con oppioidi (blocco degli effetti e rischio di astinenza), alcuni antidepressivi, antipsicotici, antiepilettici, beta-bloccanti, antiaritmici, farmaci che aumentano il rischio di crisi, e sostanze che influenzano gli enzimi CYP2B6/CYP2D6. Informi sempre il medico di tutto ciò che assume.
Meglio limitarlo. L’alcol può aumentare effetti collaterali come capogiri e rischio di convulsioni; evitare bevute eccessive e non sospendere bruscamente l’alcol se se ne fa un uso regolare.
Può aiutare la perdita di peso e, indirettamente, il controllo glicemico, ma può richiedere l’aggiustamento di insulina o sulfaniluree per evitare ipoglicemie. Monitori glicemie e consulti il diabetologo per eventuali modifiche della terapia.
Il bupropione può migliorare l’energia in alcuni, ma in altri può causare ansia, irritabilità o insonnia; raramente possono emergere pensieri depressivi. È importante monitorare l’umore, soprattutto nelle prime settimane, e riferire subito cambiamenti significativi.
No, non è raccomandato in gravidanza né in allattamento. Se rimane incinta durante il trattamento, contatti il medico per sospenderlo in sicurezza.
Monitoraggio di peso, circonferenza vita, pressione arteriosa e frequenza cardiaca, glicemie nei diabetici e stato dell’umore. Valutazioni periodiche con il medico aiutano ad adattare la terapia e mantenere risultati sicuri.
Si concorda con il medico una sospensione graduale per ridurre il rischio di effetti di rimbalzo o irritabilità. Si rafforza il piano di stile di vita per mantenere i risultati.
La copertura varia per paese e polizza; spesso è a carico del paziente, mentre alcuni piani coprono una parte del costo. Verifichi con la sua assicurazione e con la farmacia sulle opzioni disponibili o programmi di sconto.
La combinazione con altri anti-obesità non è di routine e può aumentare gli effetti avversi; si valuta caso per caso solo sotto stretta supervisione specialistica. Non va mai combinato con oppioidi.
Seguire una dieta ipocalorica proteica, aumentare l’attività fisica, dormire bene e gestire lo stress. Monitorare abitudini e progressi aiuta a mantenere l’aderenza e prevenire il recupero di peso.
Sì, in molti paesi europei la stessa combinazione naltrexone/bupropione è commercializzata come Mysimba. Le indicazioni e le avvertenze sono sovrapponibili.
Contrave agisce sul sistema nervoso centrale riducendo fame e craving; orlistat blocca l’assorbimento dei grassi nell’intestino. Contrave tende a produrre una perdita di peso maggiore (circa 5–10% vs 3–5%), mentre orlistat ha più effetti gastrointestinali (steatorrea) e richiede integrazione di vitamine liposolubili. La scelta dipende da tollerabilità, comorbidità e preferenze.
Liraglutide, un agonista GLP-1 iniettabile quotidiano, in media porta a una perdita di peso superiore (8–12%) rispetto a Contrave, ma è più costoso e può dare nausea. Contrave è orale e può essere preferito da chi non vuole iniezioni o non tollera GLP-1. Le comorbidità (diabete, rischio cardiovascolare) orientano la scelta.
Semaglutide settimanale ha dimostrato la maggiore efficacia tra i farmaci approvati (12–15% o più), con benefici cardiometabolici robusti. Contrave è meno potente ma orale e senza iniezioni; ha profilo di effetti collaterali diverso (CNS, pressione) rispetto ai disturbi gastrointestinali dei GLP-1. Costi e disponibilità possono essere determinanti.
Tirzepatide (agonista GIP/GLP‑1) offre la più ampia perdita di peso media (15–22%) ma è un’iniezione settimanale e può causare nausea e disturbi GI. Contrave può essere un’alternativa orale quando GLP‑1/GIP non sono indicati, tollerati o accessibili.
Phentermine/topiramate tende a produrre una perdita di peso simile o superiore a Contrave (8–10%), ma può aumentare pressione/frequenza cardiaca, causare parestesie e ha rischio teratogeno (necessaria contraccezione). Contrave può essere preferito in chi non tollera stimolanti; entrambi vanno evitati in ipertensione non controllata.
Il bupropione da solo può favorire una lieve riduzione del peso, ma non è approvato per l’obesità. L’aggiunta di naltrexone in Contrave potenzia l’effetto sui circuiti della ricompensa alimentare e migliora il controllo del craving.
Il naltrexone da solo non è efficace per la perdita di peso ed è usato principalmente nelle dipendenze. La combinazione con bupropione crea un effetto sinergico sull’appetito e sul comportamento alimentare.
GLP‑1 come liraglutide/semaglutide migliorano significativamente peso, glicemia e riducono il rischio cardiovascolare, spesso preferibili nei diabetici. Contrave può essere utile se i GLP‑1 non sono tollerati o controindicati, ma richiede monitoraggio di pressione e glicemie.
Se soffre di sindrome dell’intestino irritabile o ha diarrea, orlistat potrebbe peggiorare i sintomi. In questi casi, un’opzione centrale come Contrave può essere più tollerabile, se non vi sono controindicazioni neurologiche o psichiatriche.
Contrave è una scelta orale, utile per chi rifiuta aghi o ha fobia delle iniezioni. Va però considerata la diversa efficacia e il profilo di sicurezza individuale.
L’associazione non è standard e i dati sono limitati; può aumentare nausea, effetti CNS e complessità terapeutica. Eventuali combinazioni si valutano solo in centri specialistici e con monitoraggio stretto.
In soggetti con ipertensione controllata, Contrave può avere un impatto pressorio minore rispetto a farmaci simpaticomimetici come phentermine, ma può comunque aumentare BP e HR. La scelta va personalizzata e richiede monitoraggio regolare della pressione.
Topiramato da solo può favorire perdita di peso ma spesso causa effetti cognitivi (annebbiamento mentale, difficoltà di concentrazione). Contrave agisce su fame e craving con profilo diverso; la decisione dipende da tolleranza, comorbidità e risposta clinica.
Per alcune persone, aggiungere Contrave a dieta e attività fisica aumenta la probabilità di perdere e mantenere il 5–10% del peso. Tuttavia, le abitudini rimangono la base: senza un piano comportamentale, i benefici del farmaco si riducono nel tempo.