Quest’anno sono disponibili più di 40 marche e tipi di prodotti per l'allungamento del pene.
Molti di questi prodotti hanno nuove caratteristiche e specifiche tecniche mai viste prima d’ora.
Ciò rende l’acquisto di un buon prodotto molto difficile, e oggi occorrono test e recensioni affidabili per non rischiare di investire centinaia di euro nel prodotto sbagliato
In Italia scarseggiano i siti in cui sia possibile farsi un’idea precisa sul migliore prodotto per l'allungamento del pene, nel quale si possano visionare foto e immagini, confrontare caratteristiche e offerte dalle migliori marche dell'anno corrente per l’acquisto del prodotto migliore che sia più adatto alle proprie esigenze.
Noi siamo la soluzione a questo problema e vi offriremo le nostre opinioni genuine sui prodotti per l'allungamento del pene che reputiamo essere i migliori in Italia al momento.
A volte la questione diventa motivo di ilarità o di battute triviali, ma le dimensioni del pene maschile non sono un argomento da sottovalutare.
Infatti spesso si diffondono delle credenze errate circa quelle che dovrebbero essere le dimensioni considerate "giuste", e ciò potrebbe far sviluppare degli infondati sensi di inadeguatezza in certi soggetti.
Viceversa, le dimensioni medie del pene possono essere scientificamente determinate, in modo da fugare ogni inesattezza e da permettere ad ogni uomo di vivere serenamente con il proprio corpo.
Le misure che potremmo definire "standard" per il pene maschile sono determinate nella "tabella Kinsey", redatta presso il Kinsey Institute (USA). Qui sono stati raccolti dei dati di misurazione del pene in erezione di un campione di uomini per determinare quale sia il range entro il quale l'organo riproduttivo maschile si può collocare.
Si è così rilevato che mediamente la lunghezza del pene in erezione è di 12,5 centimetri, mentre quando il pene è a riposo misura dai 6,5 ai 10 centimetri. Detto questo, si va da un minimo di 8 ad un massimo di 17,5 centimetri di lunghezza del pene in erezione.
In base ai numeri sopra riportati, si può dunque affermare che un uomo può considerare il suo pene "piccolo" se misura circa 6,5 cm a riposo e non più di 8 in erezione.
Detto questo però bisogna precisare che la lunghezza dell'organo sessuale non comporta alcun tipo di deficit per la vita dell'uomo, tantomeno in quello che è l'aspetto maggiormente temuto, vale a dire la vita sessuale. La vagina femminile non misura mai oltre 12 centimetri di profondità, e la zona erogena in genere ha inizio molto prima.
Ecco quindi che la lunghezza del membro del partner non influisce se non in modo marginale sul grado di soddisfacimento di un rapporto intimo.
Alcune diffuse credenze popolari dicono che si possa capire la dimensione del pene di un uomo da quella del suo naso o dei suoi piedi; altra credenza diffusa è che ci siano etnie che per costituzione hanno uomini più "dotati" degli altri. In entrambe i casi si tratta di affermazioni fasulle.
Le dimensioni del membro non dipendono dal resto della costituzione di un uomo perchè il suo sviluppo è indipendente e può essere influenzato da un gran numero di fattori.
In conclusione, come si dice spesso, è proprio vero che "le dimensioni non contano". La lunghezza maggiore o minore dell'organo di riproduzione maschile non ne compromette la sua funzionalità, rappresenta solo una delle molte varianti che caratterizzano il corpo umano.
Per accertarsi di essere effettivamente affetti da micropenia, bisogna procedere con la misurazione del proprio pene.
Naturalmente, devi tenere in considerazione alcuni parametri, affinché il risultato della misurazione non sia sfalsato da errori. Essenzialmente, dovrai tenere in considerazione due elementi: la lunghezza e lo spessore.
Detto questo, come già avrai intuito, ci sono dei punti precisi in cui effettuare le misurazioni, in modo da poterli confrontare con quelli che sono gli "standard" mondiali. È necessario tenere in considerazione questi parametri, perché a seconda del punto in cui lo misuri il pene può avere dimensioni diverse.
Dunque, la domanda sorge spontanea:
Prendi nota: il pene si misura sempre quando è in erezione. Solo così otterrai dei risultati veritieri. Detto questo, vediamo il "modus operandi" per effettuare i rilievi.
Per la circonferenza puoi usare un comunissimo metro di tela (quello che usa il sarto, per capirci), posizionandoti alla base del membro e girandogli intorno.
Per misurare la lunghezza del membro ti servirà un righello rigido che dovrai posizionare lateralmente al pene, partendo dal punto in cui l’osso pubico si unisce allo stesso. Questa è la posizione esatta, misurazioni effettuate in modo diversi ti darebbero un responso non veritiero.
Ricordati anche che le misurazioni vanno eseguite stando in piedi, mantenendo il pene perpendicolare al corpo. Per essere certo che i risultati siano giusti ti consiglio di effettuare più di una verifica.
In alternativa puoi rivolgerti ad uno specialista che, grazie alla sua professionalità, stabilirà le reali dimensioni senza ombra di dubbio.
Quali sono le manifestazioni della micropenia (il pene piccolo) e da cosa viene causata?
Valutate le misure del tuo pene ed appurato se siano o meno tali da farlo rientrare nelle casistiche della micropenia, vediamo insieme qual’è la sintomatologia specifica di questa patologia.
In base ai parametri che abbiamo citato prima, a livello mondiale si considera normale una lunghezza del membro compresa fra gli 8 e gli 11 centimetri quando il membro è a "riposo".
Mentre quando è in erezione dimostra misure che vanno dagli 8 ai 22 centimetri, con 14-15 centimetri a rappresentare le dimensioni più "gettonate". Fatte queste premesse, risulta evidente che se il tuo pene misura meno di 8 centimetri, quando si trova in erezione, ci troviamo in presenza di micropenia.
La micropenia può avere diverse origini, come evidenziato di seguito:
• Sindrome di Klinefelter. Una malattia genetica che si origina da un’alterazione cromosomica. Questa patologia colpisce la popolazione umana maschile, nella quale determina la formazione di un cromosoma "X" in più. Lo sviluppo ridotto del membro è una delle manifestazioni cliniche di questa malattia, anche se il sintomo non si manifesta in tutte le persone colpite.
• Il ritardo mentale. Questa patologia, sovente, presenta come manifestazione secondaria la presenza di un pene di ridotte dimensioni.
• Livelli insufficienti nel sistema circolatorio maschile di ormoni androgeni, tra cui il testosterone.
• L'ipospadia. Una malattia che si verifica a livello di embrione, caratterizzata dallo sviluppo anomalo degli organi genitali esterni verso la linea maschile.
• L’epispadia. Una malformazione che colpisce l’apparato unitario e i genitali esterni. Strettamente correlata alla precedente. Entrambe le patologie hanno come diretta conseguenza il verificarsi di un anomalo sbocco del meato uretrale che dovrà essere sistemato chirurgicamente. Pena, come abbiamo già detto, uno sviluppo anormale dell’apparato genitale e, nell’uomo, possibile formazione di un pene con ridotte dimensioni.
• Tessuti poco recettivi nei confronti degli ormoni.
Per dovere di informazione è giusto dirti che oltre alla misurazione diretta del pene, questa patologia viene anche diagnosticata per via differenziale, andando ad effettuare un’attenta disamina di malattie come pene palmato, dismorfofobia peniena e la sindrome del pene nascosto.
Sì e la micropenia è una malattia che si può diagnosticare fin dalla tenera età.
Anzi, la diagnosi precoce, anche qui, è determinante per quelli che saranno i risultati degli interventi posti in essere.
Le operazioni effettuate precedentemente al periodo dell’adolescenza danno esito favorevole in una percentuale di casi nettamente maggiore rispetto a quelli in cui si interviene dopo quest’età.
Di seguito, vedrai quali sono le varie metodologie operative che si utilizzano per curare questa patologia.
Abbiamo già detto quanto sia determinante la diagnosi precoce per poter intervenire tempestivamente.
Se la malattia ha un decorso causato dall’ipogonadismo e viene rilevata da controlli eseguiti nei primi mesi di vita o, comunque, entro pochissimi anni sarà possibile intervenire con una terapia ormonale.
Come puoi intuire, una terapia ormonale somministrata a queste età ha un’incidenza altissima verso un decorso positivo della malattia.
Ritardi nella diagnosi o nella somministrazione della cura che spostino l’asta del tempo all’adolescenza non avranno risultati pienamente soddisfacenti.
Anzi, la crescita del pene piccolo sarà comunque insufficiente e, non di rado, sarà necessario prendere in considerazione l’intervento chirurgico.
La strada dell’intervento chirurgico però, per dirla con un eufemismo, è piena di insidie e l’esito finale non sarà eclatante. Questo perché, purtroppo, i genitali hanno ormai raggiunto una conformazione definitiva e intervenire sui corpi cavernosi (responsabili dell’erezione) non è più possibile.
Per operare il pene si agisce in modi differenti. Oggi l’ultima frontiera vede l’utilizzo dell’acido ialuronico, introdotto all’interno del pene per mezzo di iniezioni.
Un’altra tecnica, quella più largamente adottata, consiste nel sezionare il legamento sospensore del pene e nella successiva liposuzione della zona pubica intorno alla base del membro.
In ogni caso, devi avere chiaro che la micropenia è una patologia molto rara, anche se è piuttosto alto il numero di uomini che pensano di esserne affetti, perché convinti di avere un "attrezzatura da piacere" di dimensioni ridotte rispetto alla norma.
Ti stai chiedendo come mai molte persone credano di soffrire di micropenia?
Sicuramente, questa convinzione è frutto dei tempi e legata all’ignoranza imperante in fatto di sesso. Le ricerche ci dicono che di sesso si parla poco e male.
Conseguentemente, non solo gli adulti, ma anche i ragazzi (che sono gli adulti di domani) hanno una visione distorta del sesso che li porta a dare un’esagerata importanza a "quei centimetri in più."
Una società maschilista, priva di qualunque programmazione sull’educazione sessuale e sulle sue implicazioni emotive non aiuta di certo.
Anche la facilità con cui è possibile rivolgere le proprie attenzioni al mercato pornografico (peraltro diffusissimo) genera la falsa convinzione che il piacere femminile durante un amplesso sia esclusivamente legato alle dimensioni del pene.
Teoria peraltro facilmente smontabile se fossero presenti quei programmi di educazione sessuale di cui parlavamo poc’anzi. Un’educazione sessuale ben fatta dimostrerebbe in modo lampante che il pene deve essere dimensionato in relazione a quelle che sono le misure della vagina (profonda dai 7 ai 12 centimetri).
Rendendo evidente quanto il pene grosso sia soltanto un luogo comune. Anche i mass media fanno la loro parte, quando in qualche modo promuovono tecniche di chirurgia plastica rivolte alla cura di un problema che è, prima di tutto, psicologico.
Sì, perché spesso gli uomini che pensano di avere un membro di dimensioni insufficienti, in realtà soffrono del disturbo noto con il termine di "dismorfofobia peniena", conosciuto anche con l’appellativo di "Sindrome dello spogliatoio".
Dismorfofobia è un termine che ha etimologia dall’unione di due parole utilizzate nell’antica Grecia: dis – morphé, che significa forma distorta e phobos, cioè timore.
Come avrai già capito, il termine indica la visione sbagliata che si ha del proprio aspetto, provocata da un’alterata percezione dell’immagine del corpo.
Il vocabolo, dunque, indica quella fobia per cui gli uomini temono di avere un pene troppo piccolo in relazione allo standard e non adatto per vivere una normale sessualità.
Fobia che inibisce anche le relazioni interpersonali e, conseguentemente, la possibilità di instaurare una vita intima soddisfacente.
Per dovere di cronaca devi sapere che la dismorfofobia peniena è di due tipi: quella che si manifesta quando ci si appresta all’atto sessuale e quella chiamata anche Sindrome da spogliatoio.
Va da sé che la prima si evidenzia perché il soggetto teme il giudizio altrui sul proprio "attributo", mentre la seconda crea difficoltà psicologiche legate alla prestazione e, conseguentemente, alla soddisfazione sessuale del partner durante il coito.
Sono molte le cause che portano all’insorgere di questo disturbo:
• Abbiamo già detto di quanto sia controproducente la falsa convinzione che alberga in molte persone rispetto al fatto che le dimensioni di Lui siano direttamente correlate con il piacere che proverà Lei.
• Anche della co-responsabilità dei media nel veicolare il culto della virilità (esclusivamente a livello genitale) abbiamo già detto.
• Il confronto con i porno attori che dimostrano peni dalle dimensioni "generose", ma spesso frutto di artifici scenici, più che di reali sovradimensionamenti.
• Anche l’eiaculazione precoce e il deficit erettivo possono incidere psicologicamente sulla persona che ne è affetta, portandola a considerare il proprio pene inadatto. Pure qui è fondamentale il trattamento tempestivo dei disturbi.
• Nuove relazioni. Le nuove relazioni possono generare ansie da prestazione. Questo fatto può portare persone sessualmente analfabete a provare timore verso le reazioni dell’altra persona nei confronti dei propri genitali.
Trattare adeguatamente la Sindrome da spogliatoio è fondamentale per regalare agli adolescenti, prima, e agli adulti, poi, una vita sessuale tranquilla.
Percepire il proprio corpo come inadatto, soprattutto in zone che, piacenti o nolenti, rappresentano ancora un tabù è il modo migliore per creare persone insicure.
Individui che non saranno in grado di affrontare e gestire con la necessaria serenità le relazioni personali e sessuali.
A causa di quel delicato equilibrio che si instaura in ognuno di noi, in cui il cervello condiziona pesantemente ogni scelta che effettuiamo sulla base della percezione che lo stesso ci riporta del mondo che ci circonda.
Questo disturbo è in costante aumento, a dimostrazione di quanto la sfera sessuale condizioni il benessere psico-fisico di un individuo. A questo punto, il consiglio che ti do, nel caso tu manifesti questi sintomi è quello di rivolgerti ad un andrologo.
Il dottore saprà eseguire le indagini diagnostiche per accertare l’effettiva presenza di una micropenia o delle fobie legate ad una presunta tale.
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AUTORE:
Armando Santari
Sono una persona che ha dovuto combattere con il problema della disfunzione erettile e sono nato con un pene piccolo. Stufo di aver provato tanti rimedi ch non hanno funzionato per niente, ho deciso di contribuire a questo sito per porre chiarezza su come allungare il pene una volta per tutte.
Puoi leggere di più su di me qui.